Diabete mellito, scompenso cardiaco e fibrillazione atriale: quale nesso fisiopatologico?
Leonardo Di Gennaro
Diabete mellito, scompenso cardiaco e fibrillazione atriale: update della terapia
Antonella Leonardi
Scompenso cardiaco e diabete: insulina o altro
Alessandra Bazuro
Le Glifozine nel paziente cardiometabolico
Ruggiero Pastorelli
Una serie considerevole di evidenze derivate sia dai trial che dalla
real life hanno correlato la presenza di diabete mellito all’incidenza
di patologie cardiovascolari fra le quali anche la fibrillazione atriale.
Il Diabete Mellito aumenta il rischio tromboembolico nei pazienti
affetti da fibrillazione atriale (FA) e evidenze cliniche, anche se
talvolta discordanti, sembrano indicare una significativa incidenza di
FA in pazienti con DM. Tale propensione allo sviluppo di FA nei soggetti diabetici sembra
correlato anche alla presenza di altre comorbilità quali l’ipertensione
arteriosa e l’insulinoresistenza che agiscono sinergicamente con il
disordine glicometabolico nello sviluppo della malattia aritmica atriale.
Questa correlazione coinvolge molteplici meccanismi molecolari
comuni sia al DM che alla FA, tanto che tale associazione sembra
percorribile in entrambe le direzioni.
Oggi ci sono nuove evidenze che emergono dagli studi di effetti
favorevoli dei trattamenti con gli Inibitori dell’SGLT2 nella prevenzione
dello sviluppo della fibrillazione atriale.
Il profilo complessivo degli inibitori del cotrasportatore del sodioglucosio
di tipo 2 (SGLT2) suggerisce che questa classe di farmaci
rappresenta un scelta affidabile in quanto hanno mostrato di offrire
alle persone che hanno il diabete di tipo 2 un beneficio in termini di
riduzione della mortalità superiore a quello di qualsiasi altra classe di
ipoglicemizzanti.