Programma del corso
Moderatori:Francesco Dentali
Franco Mastroianni
Andrea Montagnani
17:00Introduzione ed obiettivi
17:15Sintesi dell’esperienza di AUDIT APPRO-CKD
17:45Esperienze a confronto
18:30Valutazione finale, sintesi condivisa e definizione di un modello di best practice
19:00Conclusioni e chiusura dei lavori
La malattia renale cronica (MRC) aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, inclusi infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Questo è dovuto a diversi fattori, come l'accumulo di tossine uremiche, l'infiammazione cronica, e l'alterazione del metabolismo lipidico associate alla MRC. Inoltre, la MRC può portare ad anemia, che mette sotto stress il cuore e a squilibri idro-elettrolitici che influenzano la corretta funzione cardiaca. Di fatto le due condizioni, la sindrome cardiorenale di tipo II (che interessa il 20-40% dei pazienti con scompenso cardiaco) e l’insufficienza renale (presente nel 45-63% dei soggetti con insufficienza cardiaca), rappresentano quadri clinici sovrapposti ed interscambiabili in termini di causa ed effetto.
La diagnosi precoce della MRC e la gestione dei fattori di rischio cardiovascolare sono cruciali per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari e rallentare la progressione della malattia renale. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga internisti e cardiologi, è spesso necessario per la gestione ottimale di questi pazienti. È importante che le persone con fattori di rischio per la MRC si sottopongano a controlli regolari per valutare la loro funzione renale.
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È indubbio che, alla luce di questi dati, è estremamente importante realizzare un percorso di monitoraggio clinico e di prevenzione nei pazienti con una Insufficienza Renale Cronica, anche nelle fasi precoci di evoluzione della nefropatia. È, quindi, indispensabile formare opportunamente i Medici di Medicina Interna su tali tematiche sia in termini di prevenzione che in termini di trattamento. Al tempo stesso vanno sviluppati programmi per una gestione integrata e multidisciplinare della patologia renale, per limitare il più possibile i danni a carico del sistema cardiovascolare grazie a cambiamenti nello stile di vita e nell'alimentazione, e all’utilizzo di farmaci cardioprotettivi.
Il progetto ha lo scopo di raccogliere informazioni su un numero di pazienti consecutivi con Velocità di Filtrazione Glomerulare (VFG) inferiore a 60 ml/min (definita con formula CKD-EPI) da almeno 3 mesi, valutati presso unità operative di medicina interna o ambulatori dedicati. Saranno coinvolte 20 Unità Operative di Medicina Interna.